Siamo gli innovatori nell’ambito della diagnosi precoce dell’Alzheimer con metodi affidabili

I biomarcatori dell’Alzheimer sono quelli del liquido cerebrospinale (CSF), che Fujirebio ha sviluppato per prima più di 25 anni fa, e si sono evoluti nel tempo passando dalla ricerca al divenire strumenti per test diagnostici specializzati e dall’elaborazione manuale dei primi utenti all’odierna diffusa implementazione all’interno di test di routine automatizzati.

La diagnosi della malattia di Alzheimer attraverso i campioni di CSF coinvolge il rilevamento di quattro proteine: due forme di proteine amiloidi (Aβ1-42 e Aβ1-40) e due forme di proteine Tau (Tau totale e fosfo Tau). Se un paziente è affetto dalla malattia di Alzheimer, queste proteine saranno presenti a livelli eccessivamente bassi (le Aβ1-42 e Aβ1-42/Aβ1-40) e alti (Tau totale e fosfo Tau). I livelli di Aβ1-42 e Aβ1-42/Aβ1-40 saranno bassi molto prima dell’inizio della comparsa dei sintomi della malattia e offriranno quindi la possibilità, con questo test, di fare una diagnosi di Alzheimer precoce.

La comunità scientifica nutre grandi speranze riguardo l’uso di analisi del sangue che portino a test più semplici e più diffusi della malattia di Alzheimer nella routine clinica. I biomarcatori presenti nel plasma per le due proteine amiloidi (Aβ1-42 e Aβ1-40) e per la proteina fosfo Tau sono già disponibili presso Fujirebio per eseguire test completamente automatizzati (solo a scopo di ricerca). Ma la ricerca continua presso il Fujirebio Neuro Center of Excellence e ha portato, tra gli altri, alla pubblicazione di nuove analisi per due biomarcatori promettenti, NPTX2 e sTREM2, entrambi solo a scopo di ricerca..

Questa pagina riunisce risorse e informazioni riguardo il contributo di Fujirebio nella comunità scientifica internazionale e la sua collaborazione con la stessa e con organizzazioni partner per sviluppare gli strumenti diagnostici della neurodegenerazione per il futuro.

 
La storia di Daniel e Sophia e la loro convivenza con la malattia di Alzheimer

In questo video raccontiamo di Daniel e Sophia dalla Svezia. A Daniel è stata diagnosticata la malattia di Alzheimer quando aveva solo 50 anni. Lui e sua moglie condividono la loro storia, dai primi sospetti, alla diagnosi precoce, a come loro e la famiglia convivono con la malattia. E le loro speranze per il futuro.

 

 

1. World Alzheimer Report 2015

 
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Webinar replay - Possible applications for novel CSF biomarkers

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Webinar replay - Preparing for the future of plasma based Alzheimers disease diagnostics

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